ReSonArte. Per la settima edizione di Herbst Musicaux Festival, abbiamo scelto un tema tanto importante quanto poco discusso in ambito strettamente concertistico: il fenomeno della Risonanza. Proseguiamo così un percorso che ha visto come tappe “Musica. Tra Sogno e Realtà” nel 2022 e “Oltre il Suono” nell’edizione 2023.

L’etimologia della parola ci fornisce già importante indizio: dal latino resonare, re- di nuovo, addietro, -sonare da suono, suonar di nuovo, ripercuotere il suono, rispondere al suono. È quindi chiaro osservare come il fenomeno non esista di per sé, ma si trovi nella relazione tra due entità, o gruppi di essi. La risonanza è un fenomeno ben noto nel mondo della fisica, definito come “il fenomeno per cui un sistema oscillante è in grado di assorbire energia da una sorgente esterna in modo particolarmente efficiente solo ad una (o più) frequenze ben precise”. Ciò che viene trasmessa, è il tipo di energia che viene emessa a una data frequenza, in grado di essere recepita.

Ci sovviene quindi naturale pensare alla risonanza nel mondo musicale: la musica che viene espressa, portata al pubblico, il “musicare”, è oggetto e mezzo di risonanza, in un crearsi di poli in relazione, musicisti e ascoltatori, che entrano in vibrazione tra loro. Ad essere trasmessa, un particolare tipo di energia vibrazionale, il suono, la musica. Tutto questo è possibile perchè la musica è linguaggio spirituale forse più che umano e perchè, nell’atto del fare musica, supera la mente, la razionalità, il pensiero. La musica è strumento primario emozionale ed è questo che rende realizzabile il crearsi di due entità, musicisti e pubblico, in risonanza tra loro. Creazione e percezione della musica s’ispirano reciprocamente. Tale movimento ciclico è alla base della relazione tra musicista e ascoltatore.

Questo flusso, non si realizza in modo scontato. Il musicista deve avere accesso ad un flusso musicale superiore: molti artisti e musicisti sono consapevoli che la materia immateriale della musica appartenga ad un qualcosa che è difficile definire di questo mondo. Quando si instaura questa sintonia con il flusso musicale superiore, il musicista ed il pubblico non sono più due poli, ma si fondono in un unico aspetto di un processo più ampio. Scrive S.Thielemann: “Le due parti, musicista e ascoltatore, continuano ad interagire nella sfera fenomenica, ma in una prospettiva universale, si collocano sullo stesso lato della relazione dialettica: lo scambio avviene tra regno fenomenico e quello spirituale”. La musica è allo stesso tempo offerta dell’uomo e benedizione per l’uomo. Come uno strumento musicale, le parti si accordano alla medesima vibrazione.

Scrivono M.Grandi e B.Gargano: “La Musica raccoglie l’interiorità della risonanza del mondo; trae dalla memoria percettiva delle assonanze, dissonanze, consonanze, che determinano il ritmo e le emozioni della prosodia del vissuto, il continuum del nostro modo di sentire, trattenendo, amplificando, conettendolo in rete. Sorpassa le barriere del tempo e del genere, dell’interiore e dell’esteriore, degli uni, degli altri, dei tanti. Ne percepiamo la potenza della sintassi, la profondità dell’elaborazione, l’eleganza del gioco, la serietà delle interazioni. Le vibrazioni sono predisposte per il suono, i suoni sono predisposti per la musica, la musica è predisposta per la sensibilità umana”. Come sosteneva Jacques Chailley: “Forse la musica è la sola particella dell’essenza divina che l’uomo è stato in grado di catturare”.

È altrettanto interessante illuminare un aspetto terapeutico della musica, basato proprio sul fenomeno della risonanza. Nell’antichità si pensava che alcuni strumenti musicali avessero capacità curative, confine molto sottile e sfumato con la magia. Nella mitologia greca diversi strumenti musicali furono inventati e donati dagli dei all’uomo, basti pensare alla lira di Apollo o al flauto di Pan. Tuttora lo strumento musicale conserva un’aura di fascino, legato a ciò per cui può divenire mezzo, e alle infinite possibilità di creazione. Suonare uno strumento richiede il controllo dello spazio, del movimento, del tempo e il musicista sa che in sè avviene sempre una trasformazione nel suo utilizzo. Per tali ragioni, nell’antichità, la figura del guaritore, ha assunto molteplici forme, il mago, un prete, un medico, un musicista, come Davide, il guaritore suonatore d’arpa presente nella Bibbia. Talvolta queste figure erano sovrapposte. Nell’antica grecia i canti guaritori erano chiamati epoidé, dal Greco, aoidè, canto magico di Omero.

La musica era anche comunicazione con la divinità, tema che ci riporta al concetto di Thielemann, tra mondo fenomenico e spirituale. E proseguirà in questo senso fino ai giorni nostri, anche attraverso l’epoca medievale, con la glorificazione di Dio e come strumento di fede. Tornando alla Grecia antica, la musica era medicina curativa e preventiva dello stato fisico e mentale degli individui. La malattia era considerata come uno stato di disordine, quindi fondamentale era riportare l’equilibrio psico-fisico all’armonia. Aristotele, Esculapio ed altri ne hanno lasciato menzione, ma particolarmente interessante è la visione della scuola pitagorica: “La musica è un mezzo terapeutico per le sofferenze fisiche e psichiche […] soddisfa il piacere, edoné, allevia il dolore, lipé, placa l’eccitazione, enthusiasmòs.” Si tratta quindi di riportare l’organismo alla vibrazione della salute, sfruttando il principio della risonanza. L’isoprincipio è la chiave: secondo Aristotele la musica eccitante guarisce la psiche eccitata, la musica melanconica guarisce una psiche triste. Altshuller sostiene questa tesi, definendo il ritmo con la capacità di agire sulla cenestesi, sulla forza di volontà e sulla forza, la melodia sul sentimento, l’armonia sull’intelletto.

La Musica è intrecciata con gli albori del genere umano e, in senso quantistico, lo precede, come ricordano tutte le grandi religioni. ReSonArte vuole porre l’attenzione sul fenomeno del fare musica e sulla consapevolezza di una propria vibrazione personale, che attraverso la risonanza, beneficia nell’essere accordata: ReSonArte, io sono Arte, io risuono nell’Arte.

a cura di Margherita Santi

ReSonArte, Herbst Musicaux Festival 2024

Bibliografia
  • S.Thielemann: “Armonie Yoga”
  • C.Gregorat: “L’esperienza spirituale della Musica”
  • M.Grandi, B.Gargano: “La Musica: risonanza fra Dio e l’Uomo”
  • L’Osservatore romano, La Cetra di Davide
  • Jacques Chailley, citazioni
  • Genrik Altshuller, citazioni